Ciaspolata sino al rifugio Calvi e poi verso i ripidi pendii del Monte Madonnino.
- Durata complessiva: 5:50
- Difficoltà: Facile sino al rif.Calvi; media difficoltà sino al Portulino; impegnativa la salita al Madonnino
Ciaspolata sino al rifugio Calvi e poi verso i ripidi pendii del Monte Madonnino
Una facile ciaspolata sino al rifugio Calvi per poi lanciarsi all’avventura in questa splendida conca nell’alta Val Brembana e salire sui ripidi pendii del Monte Madonnino.
Risalita in auto la Val Brembana e raggiunto Carona si prosegue sulla strada a sinistra del centro abitato raggiungendo un bivio dove si stacca a destra (frecce) una stradina secondaria. Ci si incammina lungo quest’ultima stradina che sale a raggiungere le case Pagliari, un simpatico agglomerato di caratteristiche costruzioni. Superate le case si giunge, poco più su, ad un ponte che passa accanto alla grande cascata ghiacciata che scende dalla Val Sambuzza.
Si raggiungono e si superano le Cascine del Dosso e si arriva ad una vasta conca al centro della quale una regolare spianata di neve tradisce la presenza del piccolo Lago del Prato. Lo si aggira a sinistra, si continua sempre sulla strada che ora si è fatta in alcuni punti più stretta; si arriva ai piedi della diga del Lago di Fregabolgia.
Ci si sposta a sinistra e per una scalinata (paletto segnaletico) si sale passando accanto alle case dei guardiani e raggiungendo la parte sommitale della diga. Si costeggia in falsopiano la sponda settentrionale del lago e si raggiunge il rifugio Calvi dove se è aperto, volendo spezzare la gita in due giornate, si può piacevolmente pernottare.
Il rifugio sorge su un cocuzzolo circondato da una splendida corona di cime innevate che vanno dal poderoso Cabianca, al selvaggio Madonnino, alla costiera del Reseda, al Monte Grabiasca.
Dal rifugio si scende nella sottostante piana dove si procede verso Sud passando accanto ad un baitello, superando alcuni dossi e lasciando poi a destra le tracce che portano al Lago dei Curiosi ed al Cabianca; si piega a sudest per guadagnare una dorsale che punta verso la quota 2305 localmente detta Dosso del Portulino.
Si segue la piacevole dorsale alternando tratti ripidi a tratti più tranquilli per poi piegare a destra, entrare nella parte più alta del vallone che scende tra il Dosso del Portulino ed Il Monte Madonnino e raggiungere la sella detta Il Portulino. In caso di neve sicura si puÚ anche, poco dopo aver abbandonato la traccia per il Cabianca, risalire direttamente il vallone sino al Portulino.
Ci troviamo ora al di sotto del versante settentrionale del Monte Madonnino. Da qui in poi è più prudente togliere le racchette e, se necessario, indossare i ramponi ed utilizzare la piccozza. Si sale più o meno direttamente il pendio che a volte può presentare lastre di ghiaccio raggiungendo la cresta finale che in breve ci conduce sulla panoramica vetta dove riposa una bianca madonnina.
Il ritorno si svolge lungo lo stesso percorso di salita oppure, tornati al Portulino si può scavalcare il Dosso del Portulino, scendere (con cautela) a Passo Portula e da qui rientrare al Rifugio Calvi.
Punto di partenza: Carona
Punto di arrivo: Monte Madonnino 2592m
5.45 ore.
1349 metri.