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Trekking

La dorsale orobica lecchese da Valtorta al Rifugio Grassi

  • Difficoltà: EE

La dorsale orobica lecchese, o DOL, è un itinerario di più giorni ideato a metà degli anni ‘90 che corre sui monti di confine tra Valsassina e bergamasca e che offre molti spunti storici e paesaggistici sulla porzione di Orobie più vicina al Lago di Como.

Oltre a una direttrice principale esistono numerose varianti, comodamente percorribili in giornata, tra cui quella proposta qui – nella zona del Pizzo dei Tre Signori – ricca di vestigia che testimoniano l’antica vocazione mineraria di questo territorio. Il percorso può essere affrontato più comodamente pernottando al rifugio Grassi.

ITINERARIO
Da Valtorta si prosegue in auto verso gli impianti dei Piani di Bobbio-Valtorta. Raggiunto il primo tornante si parcheggia all’interno sulla sinistra (limitata possibilità di parcheggio). Si percorre per 150 metri la provinciale fino alla prima curva a sinistra, dove si trova una mulattiera in salita nei pressi di una presa dell’acquedotto che raggiunge le Baite Barresi (1374 m) e poco oltre le Baite Ceresola (1391 m), in prossimità degli impianti. Cercando di non perdere il tracciato (104 B) si prosegue verso le ultime case in direzione ovest rientrando nel bosco, fino a risalire sino al passo di Gandazzo (1660 m), dove si trovano le segnalazioni della dorsale orobica lecchese; poco sotto, sul versante valsassinese, si trova il rifugio Buzzoni. Si volge ora a destra e per cresta si prosegue lungo il sentiero (segnavia 101), verso il passo del Toro, che si raggiunge in breve con un facile passaggio attrezzato. Il sentiero è evidente, il grosso del dislivello è fatto e ora ci si può inizia a godere il paesaggio della Valtorta, sovrastata dalla mole del Pizzo dei Tre Signori; la vicina cima del Monte Foppabona può essere una piacevole deviazione panoramica verso le Grigne, per poi proseguire per praterie fino al rifugio Grassi al Passo di Camisolo, tra resti di antiche miniere.
La discesa con il sentiero 104 si dirige verso Valtorta, toccando le Baite Caserone e le Baite Cavallero, oltre le quali – dopo ulteriore perdita di quota – si raggiunge la deviazione segnalata con il 104 A – “Antica Via del Ferro”. Si prende ora a destra verso Falghera (1135 m), e si prosegue in falsopiano fino a raggiungere le miniere di ferro abbandonate (1140 m) nei pressi del punto di partenza.

ALTRE ESCURSIONI DAL RIFUGIO
Al Pizzo Tre Signori (2554 m) in 2 h;
al rifugio FALC (2120 m) in 2 h;
al lago di Sasso (1922 m) in 1,30 h.

Tempo di percorrenza

6,30 h

Dislivello complessivo

1200 m

Inizia l’avventura Informazioni utili per affrontare l’escursione proposta

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